Riduzione chirurgica dei turbinati nasali (turbinectomia, turbinoplastica, codotomia, decorticazione, devascolarizzazione) per il ripristino della respirazione nasale.

 La riduzione chirurgica dei turbinati nasali rappresenta spesso l’unica soluzione terapeutica alla ostruzione respiratoria nasale. In particolare quando:

 Lo scopo di queste tecniche chirurgiche e quello di riportare i turbinati ad una dimensione normale

 

Laser chirurgia mediante diodi

Laser turbinati nasali

Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali permette di ottenere risultati altrettanto soddisfacenti con un minor impegno per il paziente. I turbinati ipertrofici possono essere ridotti in anestesia locale in una seduta. I polipi possono essere asportati (solitamente in anestesia generale) in una o più sedute.

Il raggio laser "devascolarizza" lo spessore dei turbinati ipertrofici lasciando integra la superficie della mucosa. I turbinati trattati con questa tecnica mantengono del tutto invariate le loro funzioni: filtrazione, riscaldamento ed umidificazione dell'aria inspirata. Nell'intervento di devascolarizzazione sottomucosa dei turbinati si utilizza un laser a contatto di ultima generazione (laser a diodi).

L'energia del Laser è assorbita dai tessuti e trasformata in calore; si genera così una coagulazione delle proteine tissutali, che determina una cicatrizzazione dei vasi sanguigni ed una vaporizzazione dell'acqua intra ed extra cellulare.

 

L'intervento laser (laser a diodi dell'ultima generazione) si esegue con una semplice anestesia locale di contatto (senza iniezioni). La fibra laser viene inserita sotto la mucosa dei turbinati. Si retrae delicatamente la fibra emettendo l'impulso luminoso. L'acqua contenuta nelle cellule del turbinato "vaporizza" causando una immediata e netta riduzione dimensionale dello stesso. Non è necessario praticare il fastidioso tamponamento nasale ed è possibile riprendere la propria attività lavorativa il giorno successivo all'operazione.

La procedura dura 15-20 minuti

Il decorso post-operatorio del paziente che si sottopone ad interventi di Laser chirurgia è, quindi, decisamente più agevole rispetto a quello di interventi eseguiti con altre metodologie.

Il decorso post-operatorio è buono: già il giorno successivo all'intervento si possono riprendere le proprie mansioni.

Il Laser può essere utilizzato anche in pazienti portatori di pace-maker poiché il corpo del paziente non viene attraversato da correnti elettriche ed anche in pazienti "scoagulati" poiché il laser mentre "svuota" i turbinati, "coagula" immediatamente i vasi sanguigni.

L’efficacia è buona e stabile nel tempo, le complicanze sono quasi nulle. In caso di recidive (incidenza del tutto sovrapponibile a quella di tutte le tecniche miniinvasive) sarà comunque sempre possibile ripetere il trattamento laser.

 

Turbinectomia o turbinoplastica chirurgica classica

Il paziente viene ricoverato per 2 o 3 giorni. L'intervento si esegue in anestesia totale con l’ausilio di forbici (denominate «da turbinectomia») e dello specchio frontale. Si lussa il turbinato inferiore medialmente, si introducono longitudinalmente le forbici e si pratica una resezione di circa il 50 % della sua altezza.

La sezione viene effettuata a poco a poco fino alla coda, sotto controllo visivo. La coda del turbinato può essere ulteriormente ridota mediate utilizzo del codotomo.

Si pratica un tamponamento con Merocel e pomata grassa, per 3 o 4 giorni. Rimossi i tamponi il paziente deve eseguire lavaggi nasali per circa 15 giorni.

 

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