Decibel Musica in cuffia, sirene, ma anche dispositivi anti rumore per neonati: gli stimoli uditivi ai quali siamo sottoposti ci stanno facendo perdere l'udito

Facciamo attenzione, quando ci capita, ad ascoltare bene il fruscio delle foglie degli alberi, il ronzare di un calabrone, lo sciacquio dell'acqua contro il pilone di un ponte. Ascoltiamoli bene, questi suoni, perché non è escluso che fra poche decine d'anni, non ci saranno più o, meglio, le nostre orecchie, le orecchie dei nostri figli, non riusciranno a coglierli. Diverse ricerche sembrano infatti dimostrare che l'inquinamento acustico cui siamo di continuo sottoposti possa avere conseguenze gravi, e forse irreversibili, sul nostro udito.

Ma n on pensiamo solo alla sirena lacerante di un'ambulanza, al frastuono di un cantiere, alla musica assordante di una discoteca. I rumori che ottundono la nostra capacità percettiva possono essere più sottili, all'apparenza benevoli. È il caso, per esempio, di quei dispositivi che si mettono nella camera dei bambini molto piccoli per conciliare loro il sonno o per evitare che si sveglino all'improvviso. Il "rumore bianco" che emettono, prolungato e regolare, serve per coprire i suoni inattesi, il campanello di casa, lo squillo di un telefono. Ma uno studio condotto da ricercatori dell'università di Toronto e pubblicato su "Pediatrics", la rivista ufficiale dell'Accademia americana dei pediatri, mette in guardia i genitori ansiosi: se non sono tenuti a volume basso, questi congegni possono provocare danni anche gravi all'apparato uditivo del neonato.

E come nota Steve Swayne su "Pacific Standard", gli ex infanti bombardati a fin di bene da rumori invadenti hanno forti possibilità di diventare adolescenti che si rovinano del tutto l'udito, ascoltando musica a volume altissimo attraverso le cuffie o gli auricolari. Basti pensare che secondo i parametri indicati dagli statunitensi Centers for Disease Control and Prevention un ascolto di musica in cuffia a 105 decibel non dovrebbe superare i cinque minuti, mentre un'altra ricerca rivela che ragazze e ragazzi americani (e non solo) ascoltano musica per una media di tre ore al giorno, incuranti degli avvertimenti familiari o delle "istruzioni per l'uso" dispensate da Apple. Non sono però solo gli adolescenti a infliggersi rumori eccessivi a rischio di sordità futura. Ancora Swayne cita il caso delle partite di football americano, dove si svolgono gare a colpi di decibel condotte dalle tifoserie.

L'anno scorso i fan dei Seattle Seahawks sono riusciti a conquistare l'ambito riconoscimento di squadra più fracassona degli Stati Uniti, con oltre 136 decibel prodotti nel corso di un match. Ma subito il primato è stato strappato dai loro avversari, i Kansas City Chiefs, che li hanno superati di un decibel. Inutile precisare che in entrambi i casi il livello di rumore è considerato pericoloso, pena un calo dell'udito che gli apparecchi acustici almeno quelli in circolazione correggeranno solo in parte, consentendoci di comunicare con le altre persone, ma non di sentire i suoni della natura. Ascoltiamolo, il rumore delle foglie e dell'acqua. Finché siamo in tempo.

MARIA TERESA CARBONE

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