Cavo orale e Faringe
CAVO ORALE E FARINGE. Anatomia, fisiologia, patologie e tarapia del cavo orale e della faringe (Adenoidi e Tonsille)
La terapia chirurgica delle patologie tonsillari e adenoidee
TONSILLECTOMIA e/o ADENOIDECTOMIA
Quando togliere e quando lasciare tonsille e adenoidi.
La tonsillectomia è in linee generali un intervento di routine, che nel passato è stato praticato anche troppo frequentemente (bastavano sintomi minimi per decidere la rimozione di tonsille e adenoidi), ma oggi viene eseguito soltanto se davvero necessario. onsille
Generalmente si cerca di evitare questo tipo di intervento in bambini al di sotto dei tre anni di età.
Le tonsille sono sono molto importanti come organo di difesa dai batteri, per cui è consigliabile asportarle soltanto nel momento in cui esse stesse divengano un punto di sviluppo di un focolaio di germi.
Non eseguire l'operazione chirurgica in presenza di infezione da streptococco beta emolitico di gruppo alfa, potrebbe provocare il conseguente danneggiamento anche grave di altri organi distanti (valvole cardiache, reni e articolazioni).
Quanto eseguire la adenoideoctomia e o la tonsillectomia:
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Nei bambini con sindrome dell'apnea ostruttiva (nei quali il flusso respiratorio può ridursi o interrompersi durante il sonno a causa del restringimento dello spazio faringeo) la tonsillectomia è consigliabile sulla base di criteri clinici (sonno molto disturbato, russamento intenso, sonnolenza diurna) e dei risultati di esami strumentali (polisonnografia, fibroendoscopia transnasale) e di laboratorio (percentuale di saturazione dell'emoglobina) che consentono di stabilire la gravità della condizione.
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Nei bambini e negli adulti con tonsillite batterica acuta ricorrente la tonsillectomia è consigliata solo se gli episodi di tonsillite si ripetono 5 o più volte all'anno, se i sintomi sono di gravità tale da interferire con le normali attività quotidiane (scuola o lavoro) e se perdurano da almeno 12 mesi, e deve comunque essere preceduta da altri 6 mesi di osservazione. L'indicazione all'intervento può essere più elastica in presenza di condizioni patologiche associate (infiammazione persistente dei linfonodi del collo anche dopo terapia antibiotica, ascesso peritonsillare, convulsioni febbrili, malformazioni dell'apparato respiratorio o cardiovascolare, malattie croniche).
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In presenza di segni o sintomi che inducano il sospetto di una neoplasia maligna (tonsillare oppure del collo o del capo) è consigliabile la tonsillectomia.
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Per i soggetti (per lo più sono adolescenti o adulti) con ascesso peritonsillare ricorrente mancano prove definitive sull'opportunità di eseguire la tonsillectomia. Si preferisce dunque consigliare il trattamento con drenaggio e antibiotici e riservare l'intervento ai casi in cui l'ascesso si riformi dopo la terapia e in cui siano presenti i criteri considerati per la tonsillite ricorrente.
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In presenza di infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A sintomatica o non sintomatica (purché non associata a tonsillite ricorrente) è efficace la terapia con antibiotici. Qualora si accompagnino altre condizioni patologiche connesse all'infezione, l'opzione della tonsillectomia va valutata caso per caso.
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Nei bambini affetti da sindrome PFAPA (cioè con episodi periodici di febbre alta accompagnata da stomatite, faringite e infiammazione dei linfonodi del collo) non è consigliata la tonsillectomia, sia per la mancanza di dati scientifici certi sia in considerazione della buona risposta della sindrome ai cortisonici e della sua tendenza a risolversi spontaneamente nel tempo.
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Nei bambini con otite media acuta ricorrente gli studi consigliano l'adenoidectomia solo dopo il posizionamento del tubo di ventilazione timpanostomico, ma in Italia si preferisce praticarla prima o in combinazione con questa procedura quando le adenoidi determinano un'ostruzione. Nell'otite media cronica effusiva non si consiglia di ricorrere all'adenoidectomia in prima istanza, tranne, ancora una volta, in presenza di adenoidi ostruenti.
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Nei bambini con sinusite ricorrente o cronica vi è indicazione all'adenoidectomia, associata o meno alla chirurgia endoscopica dei seni nasali, solo dopo il fallimento della terapia antibiotica.
L'intervento:
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Nella fase preoperatoria non è richiesta l'esecuzione di esami radiologici o di laboratorio, tranne il dosaggio dell'emoglobina e gli indici di coagulazionein casi selezionati.
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E' sempre consigliabile l'asportazione bilaterale e completa di tonsille e adenoidi.
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Sono disponibili varie tecniche chirurgiche (dissezione tradizionale, elettrochirurgia, radiofrequenza, laser) nessuna delle quali si è finora dimostratasuperiore alle altre. Le adenoidi possono essere rimosse anche in endoscopia.
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Per entrambi gli interventi è consigliata, sia nei bambini sia negli adulti, l'anestesia generale inalatoria associata alla somministrazione endovenosa difarmaci oppioidi che prevengono l'agitazione al risveglio.
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L'intubazione tracheale rispetto alla maschera laringea e la ventilazione meccanica controllata rispetto alla ventilazione spontanea offrono maggiorigaranzie di sicurezza e di accessibilità chirurgica.
L'intervento di adenotonsillectomia:
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Per la tonsillectomia la one day surgery (ricovero in day hospital seguito da pernottamento) è oggi la modalità di ricovero più appropriata per bambini o adulti che non presentino condizioni cliniche o sociali tali da richiedere un'osservazione più prolungata (condizioni fisiche critiche o scarsa garanzia di assistenza a casa dopo la dimissione.
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Per l'adenoidectomia è adatto il ricovero in day surgery senza pernottamento.
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Ai bambini devono essere garantiti il ricovero in una struttura adatta alla loro età e in un ambiente tranquillo e la presenza dei genitori nella fase di preparazione all'anestesia e in quella di risveglio.
Il post-operatorio:
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La somministrazione per alcuni giorni di antibiotici ad ampio spettro di azione riduce la frequenza e l'intensità dei sintomi postoperatori (i più comuni sono dolore, sanguinamento locale, vomito, febbre, prostrazione).
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In generale non è consigliata l'applicazione locale o la somministrazione di sostanze antiemorragiche.
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Per il controllo del dolore si suggerisce l'uso di paracetamolo, mentre sono sconsigliati altri farmaci antinfiammatori e l'aspirina, che possono facilitare il sanguinamento.
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Per il controllo del vomito possono essere efficaci i corticosteroidi e farmaci antiemetici come la perfenazina.
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TONSILLITI, ADENOIDITI E FARINGITI
DEFINIZIONI
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TONSILLITE : processo flogistico a carico della tonsilla palatina e linguale
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ADENOIDITE : processo flogistico a carico della tonsilla faringea
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FARINGITE : processo flogistico a carico della mucosa faringea extra-tonsillare
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ANGINA : processo flogistico a carico della tonsilla palatina, faringea e della mucosa e del tessuto linfoadenoideo della faringe
INCIDENZA:
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in genere colpiscono più frequentemente pazienti di età superiore ai 5 – 6 anni
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possono essere batteriche o virai. In circa il 50% dei casi sono dovute a Streptococco Beta Emolitico di gruppo A (SBEGA), meno frequentemente a streptococco alfa e gamma, pneumococco o stafilococco.
FATTORI PREDISPONENTI
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Influenza
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Freddo (perfrigerazione)
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Esposizione ad agenti agenti irritanti
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Depressione immunitaria
SINTOMATOLOGIA:
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Mal di gola (Faringodinia)
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Febbre
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Senso di corpo estraneo orofaringeo
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Dolore quando si ingoia (Odinofagia)
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Difficoltà ad ingoiare (Disfagia)
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Si gonfiano i linfonodi del collo (Linfoadenopatia latero-cervicale giugulo carotidea o sottomandibolare)
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Difficoltà a parlare (fonazione) se vi è notevole ipertrofia tonsillare
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Dolore localizzato all'orecchio (Otalgia)
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Cattivo odore nell'alito (Alitosi dovuta a pseudomembrane costituite da materiale di desquamazione e necrotico)
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Mal di testa (Cefalea)
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Accumulo di saliva in bocca (Scialorrea per ipersecrezione salivare e difficoltà alla deglutizione)
TERAPIA MEDICA: antipiretici, antiinfiammatori, collutorio antisettico e antibiotici (amoxicillina con acido clavulanico)
TERAPIA CHIRURGICA: Adenoidectomia e o Tonsillectomia (clicca per ottenere ulteriori informazioni sull'intervento)
Si distinguono Tonsilliti ACUTE, CRONICHE e CRONICHE RIACUTIZZATE
TONSILLITI ACUTE
Si distinguono in:
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eritematoso catarrali
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lacunari o follicolari
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pseudomembranose
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ascesso intratonsillare o tonsillite parechimatosa
Si osserva:
Iperemia (arrossamento) tonsillare con o senza coinvolgimento della mucosa faringea. In II o III giornata si può notare una raccolta di materiale necrotico, purulento e leucociti, di colore bianco-grigiastro che interessa tutta la tonsilla o solo in corrispondenza degli sbocchi delle cripte tonsillari (Placche tonsillari da non confondere con residui alimentari- tonsillolito).
In caso di ascesso tonsillare si potrebbe verificare un aumento di volume monolaterale della tonsila con sconfinamento verso la linea mediana.
In caso di episodi frequenti è utile eseguire un tampone faringeo e un antibiogramma.
COMPLICANZE (diffusione ai distretti limitrofi):
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FLEMMONE E ASCESSO PERITONSILLARE,
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ASCESSO LATERO-FARINGEO, PRESTILOIDEO O RETROTONSILLARE
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ASCESSO RETRO-FARINGEO
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TONSILLOLITO
Un tonsillolito è un calcolo tonsillare: concrezione di materiale piu' o meno solido, di colore bianco o giallastro che si forma nelle cripte tonsillari.
Molto spesso, e soprattutto nel caso di piccole dimensioni, i tonsilloliti tendono ad essere assolutamente asintomatici e pertanto solo rarissimamente raggiungono l'evidenza clinica.
Queste formazioni si compongono di resti di cibo, cellule morte della mucose e di batteri, calcificazioni. Vengono spesso eliminate con violenti starnuti. Spesso venono scambiati dal paziente per placche batteriche tonsillari o per tonsilliti croniche.
I tonsilloliti possono essere maleodoranti e provocare alitosi.
Automedicazione
I tonsilloliti, benché difficoltoso da farsi a causa del riflesso faringeo, possono essere rimossi dal paziente usando vari metodi:
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strofinare con uno spazzolino da denti
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premere con un dito ben pulito o un abbassalingua il pilastro tonsillare anteriore.
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degluttire con forza
Tonsilloliti che si sviluppino all'interno del tessuto delle tonsille non sono facilmente rimovibili, ma tenderanno a spostarsi alla superficie con il tempo.
Terapia medica
La terapia medica è spesso inutile o inefficace. Il trattamento con antibiotici e o antiinfiammatori è del tutto inutile se sono assenti processi infettivi o infiammatori.
Trattamento chirurgico
La forma più aggressiva di terapia prevede la rimozione chirurgica del tonsillolito mediante curettaggio o con una tonsillectomia per rimuovere l'intera tonsilla
La tonsillectomia rimuove definitivamente il problema.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tonsillolito
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Tonsille e Adenoidi
Le tonsille (conosciute anche con il nome di derivazione greca amigdale, per la loro forma ovoidale simile a quella di una mandorla) sono organi linfoghiandolari pari e simmetrici presenti nel cavo orale, visibili solo in parte sul fondo della gola.
Trovandosi in posizione strategica all'inizio del tragitto dell’aria che respiriamo e del cibo che ingeriamo, svolgono una fondamentale funzione di difesa dell'apparato respiratorio, proteggendolo da possibili microorganismi presenti nell’aria, oltre che da sostanze di varia natura provenienti da corpi estranei.Le tonsille raggiungono la massima dimensione all’epoca della pubertà, poi si atrofizzano progressivamente durante il normale invecchiamento.
Le loro infezioni sono il risultato di reazioni contro i germi non riuscite e le più comuni delle tonsille palatine sono la tonsillite e nei casi più gravi l'angina, mentre quelle per le tonsille faringee sono dette adenoiditi.Un’infezione in atto può modificare il loro aspetto, farle ingrossare e causare anche dolore durante la deglutizione. Ciò avviene soprattutto nei primi anni di vita, quando il loro volume può provocare un’ostruzione delle vie respiratorie del bambino o creare difficoltà nella deglutizione, tanto da renderne necessaria l’asportazione mediante interventi chirurgici, i più comuni dei quali sono la tonsillectomia e l’adenoidectomia.
Grande anello linfatico di Waldeyer
Tutte insieme le tonsille formano il Grande anello linfatico di Waldeyer (dal nome di Heinrich Wilhelm Waldeyer), costituendo una prima barriera difensiva nei confronti dei microrganismi provenienti dall'esterno.
Esse in base al loro posizionamento all’interno della cavità orale, vengono chiamate in modi diversi:
- Tonsille palatine
Le tonsille palatine sono situate tra i pilastri palatini nella parte posteriore del palato molle (o velo palatino), cioè in quella porzione di palato con forma concava che separa la cavità orale dalle fosse nasali. Sono le uniche visibili, le più voluminose e quelle a cui genericamente ci si riferisce con il termine tonsille. - Tonsille faringee
Le tonsille faringee dette anche adenoidi o più correttamente vegetazioni adenoidi, hanno le stesse funzioni delle tonsille palatine ma, trovandosi sulla parete posteriore del rinofaringe, tra la fine delle fosse nasali e la gola, se crescono troppo possono causare anche notevoli difficoltà di respirazione. - Tonsille tubariche
Le tonsille tubariche del rinofaringe sono situate sul contorno dello sbocco delle trombe di Eustachio nel lume faringeo. - Tonsille linguali
Le tonsille linguali si trovano dietro la lingua, in basso, da entrambe le parti.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tonsille
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